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Maradona, un mito plebeo
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A cura di Antonio Gómez Villar Traduzione di Alberto Bile Spadaccini
La scomparsa di Maradona il 25 novembre 2020 ha segnato un vuoto in almeno tre generazioni, scatenando sentimenti difficilmente razionalizzabili. Perché il pibe de oro è stato molte cose: il ribelle insofferente al potere della Fifa; l’immagine della rivincita del colonizzato sul colonizzatore coi due gol all’Inghilterra nei mondiali dell’86; un dispositivo simbolico che, dall’Argentina a Napoli, s’è fatto emblema del sud del mondo; l’ambigua figura da copertina che esibiva rapporti non conformi al genere. Ma come tutte le cose vere della vita, non era perfetto, puro e asettico e ha incarnato pulsioni contraddittorie. È stato maltrattatore e machista, imbroglione e tossico. Così, il cortocircuito della sua morte avvenuta nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne ha aperto dibattiti: chi ha provato lutto ha subito giudizi escludenti e moralisti da chi voleva decidere quale dolore fosse legittimo e quale no. In questa raccolta di contributi politici e sentimentali sul Pelusa, scritti senza presunzione di autorità morale, Maradona da corpo si fa pretesto per problematizzare la complessità, senza facili rimozioni né giudizi eurocentrici e classisti che rinfacciano le emozioni proprio come l’oppressore rinfaccia all’oppresso la sua mancanza di buona educazione. Un Maradona non immacolato, che è il morto non di tutti ma di una parte. Il mito plebeo di chi rincorre la palla rotolante della meraviglia come fosse energia per immaginare un altro mondo possibile.
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Antonio Gómez Villar è professore di Filosofia all’Università di Barcellona. I suoi principali interessi di ricerca riguardano la creazione e l'articolazione dei soggetti politici, nonché i modi in cui è stato ridefinito il campo concettuale della classe tenendo conto della trasformazione delle soggettività e delle nuove relazioni culturali e politiche. Tra i suoi ultimi libri: Los olvidados. Ficción de un proletariado reaccionario (Bellaterra, 2022),Transformar no es cancelar (Verso, 2024), ¿Qué hacemos con la clase media? (Lengua de Trapo, 2025).