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Prostitute in rivolta
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Molly Smith e Juno Mac
traduzione di Chiara Flaminio
Prostitute in rivolta. La lotta per i diritti delle sex worker libera la prostituzione da quelle parole cui di solito è legata – intimità, perdita di sé, depravazione morale – per ancorarla a una tesi tanto semplice quanto corretta: il lavoro sessuale esiste in un mondo in cui le risorse non sono equamente accessibili. Come ogni altro lavoro, non è né buono né cattivo in sé, ma la vita di chi lo pratica può cambiare a seconda della possibilità di rivendicare dei diritti. Per capirlo basta adottare la prospettiva delle dirette interessate, come le autrici Juno Mac e Molly Smith, sex worker e attiviste femministe.
Il libro spinge con fermezza a porsi importanti quesiti sui significati attribuiti a parole come "sesso", "lavoro", "sfruttamento", "libera scelta", e mette chi legge davanti agli effetti materiali che le frontiere, il carcere e le politiche sul decoro, sulla casa e sulla salute hanno sulla parte più marginale della società.
Prostitute in rivolta colma un importante spazio vuoto della riflessione critica in Italia su violenza di genere, migrazioni, lavoro e discriminazioni, con un respiro globale (guardando a realtà diverse, tra nord e sud del mondo) e una potente solidità argomentativa: è un caso raro di esperienza che si prende uno spazio di ragionamento – una possibilità di solito negata a chi vive fuori da certi canoni – dando vita a un libro insostituibile.
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Juno Mac è una sex worker e attivista del collettivo Swarm (Sex Worker Advocacy and Resistance Movement), presente nelle città di Londra, Leeds e Glasgow.
Molly Smith è una sex worker e attivista di Swarm. Fa parte, inoltre, di Scot-Pep, organizzazione di sex worker di base a Edimburgo che si batte per la decriminalizzazione della prostituzione in Scozia. Ha scritto di politiche sulla prostituzione per il «Guardian» e per «New Republic».