Elogio del margine / Scrivere al buio

Tamu Edizioni
7.99

bell hooks e Maria Nadotti

Il margine è la casa all'epoca della segregazione razziale, governata dalle donne nere come luogo di protezione dalla violenza razzista e di sviluppo di un senso del bello diverso dalla "grande arte" dei bianchi. La scelta di non dimenticare il margine una volta raggiunto il centro, come nella traiettoria dell'autrice che dal sud ghettizzato degli Stati Uniti è diventata un'importante teorica femminista, permette di continuare un percorso di lotta in campo estetico e politico, dando un nome allo sguardo delle spettatrici nere al cinema, promuovendo teorie estetiche che mettano in dialogo intellettuali e persone comuni oppure denunciando il sessismo interno alla stessa comunità nera.

Nei saggi di Elogio del margine, bell hooks ci mostra "scelte e luoghi" in cui si è svolta e si svolge la resistenza all'oppressione delle donne afroamericane in vista di una liberazione che coinvolge tutti, donne e uomini.

In Scrivere al buio, dialogo critico e allo stesso tempo intimo con
Maria Nadotti, i temi chiave del pensiero di bell hooks, tra i quali la contestazione di quel femminismo bianco che rappresentando le donne come un'unica "casta" nega le differenze tra le donne stesse, vengono messi alla prova di argomenti ordinari: i rapporti familiari e di coppia, l'istruzione, l'uso del denaro, la pratica della scrittura. Il pensiero femminista nasce dall'esperienza personale di oppressione e deve perciò parlare alle donne di condizione meno agiata, non chiudersi in un linguaggio per pochi che consente il mantenimento dello status quo.
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Con entrambe le iniziali minuscole, bell hooks, pseudonimo di Gloria Jean Watkins, è nata a Hopkinsville, Kentucky, nel 1952. A 19 anni scrive quello che diventerà il suo primo libro, Ain’t I a Woman, il primo di una ricchissima produzione di testi riguardanti il pensiero femminista, la pedagogia, le relazioni amorose, la maschilità nera, la rappresentazione degli afroamericani al cinema e nei media, a cui si accompagna una serie di scritti autobiografici. È stata a lungo docente universitaria, prima in alcune prestigiose università degli Stati Uniti, tra cui Yale, e più recentemente in Kentucky, dove è tornata a vivere.

Maria Nadotti è una giornalista, saggista, consulente editoriale e traduttrice. Scrive di teatro, cinema, arte e cultura per testate italiane ed estere. Ideatrice di numerosi volumi, è curatrice e traduttrice dell’opera di John Berger. Tra i suoi libri: Sesso & Genere (il Saggiatore, 1996); Prove d’ascolto (Edizioni dell’asino, 2011); Trasporti e traslochi. Raccontare John Berger (Doppiozero, 2014); Necrologhi. Pamphlet sull’arte di consumare (il Saggiatore, 2015).

Info

Formato: 12×19

Pagine: 264

Pubblicazione: 16/11/2020

ISBN: 9791280195005

Autorə: Bell hooks

Autorə: Maria Nadotti

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Elogio del margine
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